Uno dei monumenti più celebri dell'intero Medio Evo in Europa: il Duomo di Orvieto

Oltre 700 anni fa, Lorenzo Maitani, architetto senese già di gran fama, giungeva ad Orvieto con l'incarico di dare forma definitiva ad una Cattedrale che, con la sua bellezza ed imponenza, testimoniasse la forza politica ed economica raggiunta dal Comune e la grandezza di un evento miracoloso: quello avvenuto nel 1263 a Bolsena e da allora celebrato universalmente con la festa del Corpus Domini.

Il Sacro Lino testimonianza Miracolo Eucaristico doveva essere custodito in un luogo consono a ciò che di immenso quel "Corporale" rappresentava.

Fu l'avvio di una realizzazione stupefacente, il prendere forma di un luogo di fede destinato a diventare presto tra i monumenti più celebri dell'intero Medio Evo in Europa: il Duomo di Orvieto.

Ad oltre settecento anni dalla "seconda data di nascita" dell'edificio: l'inizio ufficiale della lunga storia del Duomo di Orvieto si colloca nel 1290, quando il papa Niccolò IV impartì la sua benedizione alla prima pietra. In poco più di dieci anni maestranze cosmopolite, dirette da un capomastro che non ha ancora un nome, innalzarono la costruzione fino all'imposta del tetto, realizzando parte della facciata con le sue decorazioni marmoree, i fianchi che formavano corpo unico con il transetto, resi armoniosi da sei cappelline estradossate, e un'abside semicircolare.

Poi la brusca interruzione avvenuta ai primi anni del Trecento, forse per problemi strutturali. Quindi la rinascita del cantiere con l'arrivo in città, nel 1310 di Lorenzo Maitani. L'architetto senese impose un cambiamento profondo nell'impostazione progettuale, considerato oggi esito di una «crisi generazionale» e di un mutamento del gusto.

La novità portò alla costruzione della tribuna quadrangolare al posto dell'abside e delle due grandi cappelle sui bracci laterali del transetto . Alla sua morte, nel 1330, l'impostazione definitiva era stata data e l'edificio ha continuato a crescere sotto la direzione di altri capomastri succedutisi nel tempo: Andrea Pisano, Andrea di Cione detto l'Orcagna, Antonio Federighi, Michele Sanmicheli, Simone e Francesco Mosca, Raffaello da Montelupo e gli orvietani Ippolito e Francesco Scalza.

 Interventi tutti di rilievo, ma non vi è dubbio che il Duomo, così come lo ammiriamo oggi, sia figlio di Lorenzo Maitani più che di ogni altro.